Starcks è un progetto unico nel suo genere. Parliamo di un’app italiana che assegna a ogni giocatore della serie A un token. Qualcosa di simile al fantacalcio come idea di base, ma allo stesso tempo molto differente.
Tre menti dietro a un progetto made in Italy
Parliamo di un progetto che nasce dall’unione di tre anime differenti: Emanuele Floridi, Alessandro Moggi e Ciro Immobile. Persone che gravitano attorno al mondo del calcio e che conoscono bene sia questo settore che quello delle monete digitali.
Tecnicamente parlando siamo davanti alle criptovalute applicare al mondo del calcio. Sfruttando i calciatori e le loro prestazioni si può investire e guadagnare. In realtà non c’è limite al ricavo che si può avere, volendo.
Starcks non è solo un progetto made in Italy ma anche l’applicazione della blockchain in un contesto nel quale difficilmente riesce a essere presente. Un modo diverso per sfruttare il potenziale degli asset digitali voi che trova in questo contesto un nuovo modo di guadagnare.
Come funziona Starcks? Questa applicazione consente di scambiare e acquistare token legati ai calciatori più importanti del mercato europeo. A ognuno di essi ha infatti collegato un asset digitale basato sulle prestazioni in campo e fuori regolato da un algoritmo proprietario.
Questo aumenterà o diminuirà la disponibilità del token del giocatore in base a dei dati statistici obiettivi. All’aumento prestigio del giocatore fuori e dentro il campo corrisponderà un aumento del valore dell’asset. Allo stesso modo se questo si renderà protagonista di eventi negativi il suo valore calerà.
Il primo calciatore a divenire un asset digitale sarà per l’appunto Ciro Immobile, socio del progetto. I prossimi, già annunciati saranno Nico Gonzales, Davide Frattesi e Gianluca Scamacca. L’obiettivo è quello di emettere token per la maggior parte dei giocatori di serie A entro i primi mesi del prossimo anno.
Starcks per guadagnare e non solo
Starcks potrebbe essere un nuovo modo di vivere il calcio anche per i tifosi. Un metodo diretto che potrebbe portarli a guadagnare ma non solo. È infatti previsto che a ogni giocatore siano collegate anche delle esperienze personali. Si parla di oggetti da collezione, incontri riservati, partite da vedere in condizioni privilegiate.
Starcks potrebbe rappresentare davvero una rivoluzione. I token in futuro potrebbero diventare addirittura parte del cartellino del giocatore. E quello sì che sarebbe interessante se davvero accadesse. A ogni modo, da qualsiasi punto di vista la si veda, si tratta di un uso della blockchain davvero diverso rispetto al passato.
Un approccio che forse potrebbe anche cambiare il modo in cui gli stessi giocatori vivono la propria carriera.