Bitcoin minati con una BMW?

Bitcoin minati con una BMW? Di tante storie che si sono sentite in questi anni in merito al mining di BTC questa senza dubbio rientra nelle prime 3 più curiose esistenti. Ma cosa è successo davvero?

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Minare BTC in macchina

A quanto pare un miner di BItcoin ha deciso di sfruttare la sua BMW ibrida installandoci un piccolo impianto per il mining. Per la precisione si tratta di una BMW i8 ibrida targata “HODLER”: il nome di questo genio? Simon Byrne.

Come raccontato dalla testata specializzata Hardware Times, l’uomo ha acquistato la sua auto, per la “modica” cifra di 150 mila dollari e ha installato all’interno del bagagliaio una mining farm comprensiva di sei schede grafiche PNY GeForce RTX 3080, una scheda ASUS B250 Mining Expert ed un alimentatore EVGA SuperNOVA 1600 T2.

Un sistema che secondo lo stesso Byrne dovrebbe dargli modo di guadagnare ogni volta che lo stesso userà la macchina su strada. C’è chi pensa che il guadagno non sarà poi elevato per via di una potenza di calcolo non sufficientemente grande, ma c’è anche chi riconosce che buona parte dell’energia elettrica che la mining farm sfrutterebbe sarebbe comunque prodotta senza costi aggiuntivi e questo rappresenterebbe un guadagno già di per se stesso.

Una idea curiosa di mining

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Di certo l’idea di Simon Byrne appare perlomeno curiosa: nessuno prima di lui aveva preso in considerazione una simile scelta. Ancor più interessante è stata la motivazione da lui data alla base di questa decisione. Ha infatti dichiarato di averlo fatto “in fondo, solo per infastidire i gamer”.

L’uomo ha spiegato che l’automobile presenta una potenza sufficiente per alimentare il suo piccolo sistema: la farm infatti consuma 1.500 W mentre la macchina può produrne fino a 3.500 W.

Unico vero contro di tutta la questione è la necessità di viaggiare con il portellone posteriore aperto per via del portabagagli poco spazioso. Byrne non è solo un miner eclettico e particolare: intervistato ha anche detto la sua sul mercato delle criptovalute. Ha osservato che sebbene le crypto siano gestite da codice pubblico, open source, trustless e decentralizzato, in realtà a mantenerne l’utilizzo è una community di appassionati che investono tempo ed energie. Ha sottolineato, in merito alla sua situazione:

Non sono nel mondo crypto per guadagnare velocemente, anche se mi prenderò dei bonus; ci sono perché è la visione di un mondo utopico in cui i servizi vengono acquisiti attraverso relazioni volontarie”.

Di certo è impossibile non evidenziare come a causa della crescita dei prezzi, al momento minare BTC sia più redditizio di prima.

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