Bitcoin, Gasparri propone divieto in Italia

Bitcoin non piace al senatore Maurizio Gasparri, il quale fa sapere di non gradire particolarmente la valuta digitale più famosa del globo e di essere intenzionato a renderlo fuorilegge.

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Gasparri contro le criptovalute

L’annuncio del senatore è arrivato tramite Twitter a margine di un servizio di Striscia la Notizia andato in onda lo scorso sabato. Perché è stato coinvolto il tg satirico di Mediaset? E’ presto detto: la trasmissione si è occupata proprio di Bitcoin con un servizio che piuttosto che spiegare se fosse o meno un buon investimento ha illustrato quali fossero i fattori capaci di muovere il prezzo di Bitcoin, consigliando agli spettatori di fare attenzione alle altre criptovalute che potrebbero rivelarsi solamente delle monete lanciate per semplice marketing.

Detto ciò, il senatore Gasparri sembra avere le idee chiare: per lui le criptomonete sono il male e Bitcoin, pericoloso, deve essere vietato nel nostro paese. Ha infatti scritto su Twitter:

I bitcoin sono una roba assurda, chi li usa si condanna da solo. Vanno messi al bando. Lo proporrò in Senato”.

Cosa può significare questo? Forse presto si vedrà comparire in senato un disegno di legge a riguardo?

Sarà possibile vietare i Bitcoin in Italia

bitcoin e furto la legge in russia

Maurizio Gasparri non ha mai visto di buon occhio i Bitcoin: già nel dicembre del 2018 esprimeva la sua contrarietà ai BTC, scrivendo:

Crolla il valore dei Bitcoin, ma guarda un po’… Ma chi si fidava di ‘sta roba? Una buona lezione per gli speculatori che hanno tentato profitti e per i fessi che hanno abboccato…

Una posizione molto dura e forse non molto informata. Quel che tutti si chiedono è: Gasparri può riuscire a far vietare i Bitcoin in Italia? Va detto che non si tratta di un esponente politico sconosciuto, ministro delle comunicazioni del Governo Berlusconi all’inizio degli anni Duemila, è ora capogruppo di Forza Italia in Senato.

Quel che è certo è che potrà presentare un decreto di legge che contenga la sua proposta, depositarlo e lasciare che sega il suo iter. Al momento però bisogna tenere conto che è un esponente dell’opposizione e che di conseguenza trovare voti non sarà facile al momento. Soprattutto in un contesto in cui la maggioranza relativa in Parlamento è del Movimento 5 Stelle, che si staglia in posizione del tutto opposta rispetto alla criptovalute con l’interesse da sempre dimostrato nei confronti della blockchain.

Nel caso dovesse avvenire un cambio di maggioranza non è detto ce non vi sarebbero i numeri necessari, ma al momento le possibilità di un bando sono davvero esigue.

 

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