Janet Yellen e la sua posizione in merito a BItcoin

Dopo una lunga attesa il processo di transizione che vedrà Joe Biden divenire il nuovo presidente degli Stati Uniti è iniziato e il nome fatto per il ministero dell’Economia americano sembrerebbe essere quello di Janet Yellen, ex presidente della FED. Quale è la sua posizione in merito a Bitcoin e criptovalute?

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Un rapporto altalenante con le criptovalute

Janet Yellen è stata a capo della banca centrale statunitense dal 2014 al 2018: la prima donna alla guida della Federal Reserve e ancor prima di ciò si fece conoscere per le sue politiche espansive in seguito alla crisi economica del 2008. Basta tornare indietro cronologicamente per comprendere che è proprio sotto la sua presidenza che si è iniziato a parlare di Bitcoin e criptomonete e si è avuta la bolla speculativa del 2017.

La sua posizione? Non di opposizione ma allo stesso tempo nemmeno di appoggio. Basti pensare che in occasione della chiusura di MtGox, spiegò davanti alla Commissione Banche del Senato USA che non era compito della FED regolarizzar il Bitcoin che doveva essere considerato come “un’innovazione di pagamento” che si stava però verificando al di fuori del settore bancario. E mancando il collegamento tra la rete e le banche, la Federal Reserve non avrebbe avuto nessun diritto di supervisionare o regolare.

Fattore ribadito in occasione di alcuni episodi riguardanti il riciclaggio di denaro e BTC, pur auspicando la creazione di una normativa specifica da parte dello Stato.

Approccio negativo a causa della speculazione del 2017

investitori istituzionali per spingere btc

Differente, e più negativa è stato il giudizio di Janet Yellen legato al Bitcoin in occasione della bolla speculativa del 2017:

Bitcoin in questo momento gioca un ruolo molto piccolo nel sistema di pagamento. Non è una fonte stabile di valore e non ha corso legale. È un bene altamente speculativo. La Fed non svolge in realtà alcun ruolo normativo in relazione al bitcoin, se non quello di assicurare che le organizzazioni bancarie da noi supervisionate siano attente, che gestiscano in modo appropriato le interazioni che hanno con i partecipanti a quel mercato e che controllino in modo appropriato l’anti-riciclaggio di denaro, le responsabilità di agire in base al segreto bancario che hanno”.

Nel 2018, prima del suo addio la situazione non era migliorata, anzi: espresse direttamente il suo non essere fan di bitcoin e la ragione stava principalmente nel suo non essere una fonte stabile di valore, sottolineando come la maggior parte delle transazioni fosse illegale.

Di certo, se divenisse ministro del Tesoro nell’amministrazione Biden, sarà costretta con molta probabilità a rivedere le sue posizioni.

 

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