Evasione fiscale criptovalute: in Danimarca controlli a tappeto

Lotta grande all’evasione fiscale in Danimarca ma non come ci si aspetterebbe di valute fiat: questa volta i controlli a tappeto sono concentrati sullo scambio di criptovalute da parte di utenti sospetti.

ente fiscale danese controlla criptovalute

 

Controlli in Danimarca su criptovalute

Il paese scandinavo ha da sempre una politica molto seria sull’evasione fiscale: non stupisce quindi che abbia voluto eseguire controlli più approfonditi al fine di far emergere coloro che utilizzano le monete digitali per scopi illeciti o che tendono, più generalmente, a non pagare le tasse. In queste due ultime settimane, il Skattestyrelsen, l’autorità fiscale danese ha inviato circa 20.000 lettere di avvertimento a tutti quei trader di criptovalute il cui account abbia svolto attività sospette.

A questi è stato richiesto di modificare i propri rapporti fiscali entro il 15 dicembre per dimostrare che tutto sia in regola. In caso contrario l’ente preposto li sanzionerà. Un utente che scambia in cripto e che non ha evaso il fisco non ha niente da temere da questo controllo e non dovrebbe avere difficoltà a fare ciò che gli viene richiesto.

Anche se una voce si leva dal coro a favore di coloro che potrebbero ritrovarsi tra i controllati senza che abbiano fatto nulla: si tratta di Robin Singh, fondatore di Koinly, una start up svedese che per l’appunto automatizza i calcoli delle tasse relative alle criptovalute:

Molti dei nostri utenti danesi hanno ricevuto queste lettere, Skat chiede una suddivisione completa di tutte le loro transazioni e chiede loro di correggere anche tutti i rapporti precedenti. Archiviare le tasse sugli scambi di criptovaluta è un compito difficile poiché i traders di criptovalute di solito detengono diversi conti e portafogli di scambio e trasferiscono liberamente le criptovalute tra di loro, quindi non c’è modo semplice per capire quali sono le plusvalenze per qualsiasi particolare commercio.

Ciò non toglie, ha aggiunto, che i trader debbano acconsentire alla richiesta dell’autorità fiscale.

Controlli in tutto il mondo sulle criptovalute

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L’azione intrapresa dal Governo danese non deve stupire: sono stati (giustamente) in molti gli enti a livello globale che hanno deciso di eseguire dei controlli sugli scambi in criptovalute, essendo presente il sospetto che i malintenzionati possano approfittare di questo metodo di pagamento per evadere il fisco. Un simile controllo a tappeto ha avuto luogo anche negli Stati Uniti questa estate, da parte dell’Internal Revenue Service (IRS). L’ufficio ha infatti inviato ad agosto lettere molto simili, richiedendo ai destinatari di correggere la propria situazione fiscale.

Alcune persone pensano si sia trattato solo di un modo per tracciare meglio e conoscere i trader in criptomonete.

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