ETF Bitcoin, pro e contro

Gli ETF Bitcoin hanno ottenuto il via libera lo scorso 10 gennaio da parte della Sec. Questo prodotto finanziario entra al Wall Street in un momento nel quale in pochi credevano potesse accadere.

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Cosa comporta il lancio degli ETF Bitcoin

Il sì è invece arrivato per tutte e 11 le domande che erano arrivate in quel momento per gli ETF Bitcoin. Questo ha portato ovviamente a un rimbalzo della quotazione della moneta di Satoshi Nakamoto. Questo è senza dubbio uno dei primi pro del lancio di questo prodotto. Vi è poi quello implicito della possibilità di sfruttare questo lancio come base per puntare a una regolamentazione maggiore di questa moneta, attirando in tal modo sempre più investitori istituzionali.

C’è un contro però, relativo agli ETF Bitcoin al quale non si pensa. E questo accade perché è lo stesso legato alla semplice esistenza della moneta. Parliamo del suo potenziale inquinante. Non è uno scherzo. Il mining di Bitcoin ha sempre rappresentato un problema da questo punto di vista.

E chi combatte i cambiamenti climatici e i loro effetti vede il lancio degli ETF Bitcoin come un evento che, se non è considerato catastrofico, poco ci manca. Semplicemente prendendo in esame il 2023, Digiconomist ci racconta come la produzione di questa valuta digitale abbia assorbito circa 140 Terawattora di elettricità a livello globale: pari a quanto l’Italia consuma in sei mesi. Questo ha portato all’emissione di 77 milioni di tonnellate di CO2, pari circa a quelle emesse da 16 milioni di auto a benzina.

Inquinamento importante del mining

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A livello ambientale si tratta di un vero e proprio disastro. Senza contare che anche per ciò che concerne il consumo d’acqua la situazione non sia affatto rosea. Nel 2023 sarebbero stati 2237 i miliardi di litri d’acqua consumati, capaci teoricamente di garantire la sopravvivenza di milioni di persone nei luoghi più aridi della terra.

Lo ripetiamo: non è una novità che la creazione di Bitcoin consumi e inquini in modo importante. Uno studio pubblicato su Nature nel 2022 sosteneva che negli anni 2016-2021 vi fossero stati per tale atto danni per circa 12 milioni di dollari al clima.

Questo ovviamente è valido anche per gli ETF su Bitcoin. Il loro sbarco a Wall Street è stato accolto con molto entusiasmo. È stato possibile registrare flussi netti positivi per 1,4 miliardi di dollari e scambi per 4,6 miliardi di dollari. La legittimazione dell’investimento, come sottolineato in precedenza, attirerà sicuramente molti investitori istituzionali. Ma questo potrebbe anche creare effettivi ulteriori danni alla sicurezza energetica. Che potrebbero portare a un divieto di mining della criptovaluta.

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